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Naso aquilino: 3 Rimedi e Rinoplastica

Naso aquilino 3 Rimedi e rinoplastica
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Giugno 11, 2021
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Giugno 11, 2021
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Il naso aquilino, detto anche dantesco o romano, è riconoscibile dalla tipica forma prominente, la quale è distinta da un dorso e ponte nasale sporgenti.

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Illustreremo i rimedi da attuare e la soluzione definitiva: l’intervento chirurgico di rinoplastica.

Anatomia e aspetto estetico del naso aquilino

Come è noto, il naso, ovvero la prominenza situata al centro del volto, caratterizza l’ingresso delle vie respiratorie ed è preposto al senso dell’olfatto.

La sua anatomia fisica è composta da:

  • Radice nasale: costituisce la frazione superiore ed è continuazione della fronte.
  • Dorso nasale: è una linea che parte dal ponte nasale e ne caratterizza la protuberanza.
  • Cresta o ponte nasale: è la parte a forma di “sella di cavallo” localizzata poco sotto la radice. In poche parole: è la “carta d’identità” del naso, quella che scorgiamo a prima vista.
  • Apice nasale: è la parte inferiore del naso, quella esterna, alloggiata all’estremità del dorso nasale. È caratterizzata da due uscite – dette narici – le quali rappresentano l’inizio dell’incavo nasale (interno).
  • Ali nasali: accerchiano le narici e sono la parte laterale costituente il naso esterno.

Le caratteristiche anatomiche sopra illustrate, riferite alla fisicità regolare di un naso comune, ci fanno comprendere la differenza tra questo e quello cosiddetto aquilino.

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Il naso dantesco, soprannome pertinente, differente da un naso alla francese si contraddistingue per un dorso nasale molto sporgente e per la perdita, da parte del ponte nasale, della tipica forma a sella di cavallo.

L’aspetto che ne deriva, è quello di una gobba.

 Un profilo naso importante: 2 curiosità

La prima: come accennato, il naso aquilino è associato al più famoso poeta italiano: Dante Alighieri. Per tale ragione viene denominato dantesco. Ma, tra i vari nomignoli acquisiti, trovano posto anche gli appellativi di naso romano e ad uncino.

L’origine del nome, come lo stesso suggerisce, deriva proprio dalla somiglia con il becco dell’aquila.

Altra curiosità: la personalità di chi possiede un naso adunco (quando la punta nasale è rivolta verso il basso) è contraddistinta dall’inventiva.

Studi e ricerche compiute nell’ambito della fisiognomica – scienza che in passato attribuiva ad una persona tratti psicologici e morali a seconda delle caratteristiche fisiche – hanno evidenziato qualità creative e una predisposizione proattiva nei soggetti con naso aquilino, ai quali inoltre, viene attribuita una spiccata curiosità e tendenza a non farsi influenzare dall’opinione altrui.

Rimedi per un naso a punta

Un naso aquilino a punta o a forma di becco a volte può portare ad una situazione di disagio personale. In una società che tende a puntare i riflettori sull’importanza estetica e sulla necessità di perseguire il mito della bellezza perfetta, ricorrere ai ripari attraverso vari rimedi semplici come per rifarsi le labbra o qualsiasi altra parte del corpo e come vedremo la rinoplastica è quello decisivo – diviene priorità esistenziale.

Chi non ha ricevuto, da Madre Natura, il dono di un naso a regola d’arte, ha poca scelta d’azione.

Un rimedio a cui le donne possono afferirsi – il trucco – viene consigliato dai make up artist famosi. Anche un filler al naso può essere una possibile opzione come trattamento non invasivo.

Per contrastare l’immagine del naso a becco d’aquila, che di primo acchito – specialmente se di profilo – viene restituita, è possibile ricorrere ad una particolare tecnica di makeup: il contouring – l’effetto creato da luci e ombre.

Il trucco definito, consiste nell’ingrandire gli occhi per equilibrare, o meglio armonizzare, i lineamenti del naso.

Si utilizzerà, a tale scopo, un ombretto chiaro come base e uno di tonalità più scura che verrà steso sopra la palpebra mobile dell’occhio, cercando di ottenere una sfumatura verso la zona esterna dello stesso. In questo modo si amplierà lo sguardo.

L’utilizzo di una matita di colore nero, applicata sia sulle sopracciglia inferiori che superiori, unitamente al mascara da stendere sulle ciglia, conferiranno agli occhi l’effetto desiderato.

La rinoplastica: Soluzione di chirurgia al naso

Il suggerimento sopra esposto, come si può desumere, resta un palliativo a cui tutti non possono accedere. Per questo, la soluzione per eccellenza da adottare in caso un nano ha una gobba troppo pronuncia a o un naso aquilino che si vorrebbe cambiare, la soluzione resta la chirurgia estetica.

La rinoplastica, difatti, è la sola a dipanare in modo definitivo il problema estetico – e alcune volte anche funzionale – del naso adunco.

In cosa consiste?

Lo scopo della rinoplastica – operazione attinente alla chirurgia estetica – è quello di apportare proporzioni estetiche diverse al naso, operando sulle aree cartilaginee e ossee.

Per effettuare una dovuta e corretta valutazione della nuova fisionomia che andrà ad assumere il naso, è importante avvalersi di attente considerazioni in merito alla forma del volto e delle zone interessate: occhi, fronte, bocca e mento.

A seconda delle caratteristiche naturali di ogni soggetto, infatti, l’intervento cambia peculiarità.

Tipologie esistenti di nasi e rinoplastica

La medicina estetica distingue differenti forme di operazione chirurgica al naso aquilino:

  • La rinoplastica primaria per naso dritto e lungo
  • La rinosettoplastica
  • La rinoplastica parziale

La prima vede un intervento mirato alla “piramide nasale”, ovvero la parte pronunciata dell’assetto nasale.

Questa procedura permette di rimodellare le aree interessate: elementi ossei e cartilaginei. A seconda delle condizioni del paziente, viene eseguita sia tramite l’anestesia generale che locale.

La rinoplastica può essere di due tipologie: aperta o chiusa. Differentemente dal costo del rinofller la rinoplastica è più costa.

Quella aperta opta per un rimodellamento effettuato con un’incisione alla base della “columella” – zona che divide le narici – artefice della partizione della punta nasale.

La rinoplastica aperta utilizza l’innesto nasale: una parte di quella cartilagine che viene prelevata dal setto nasale (o anche dal torace), modellata e poi collocata alla base della punta.

Cosa permette? Crea volume e assume ruolo strutturale di supporto.

Inoltre, avvalersi di tessuto autologo è importante perché evita il problema del rigetto, garantendo risultati ottimali.

Attrici e modelle con Naso Aquilino

Sono molte le persone e le modelle che hanno un naso aquilino e che piace. Vediamo per esempio la modella e attrice Alba Flores della casa di carta che forse solo qualche ringiovanimento viso ha punto fare, mantenendo lo splendore del viso.

naso aquilino Alba Flores

I vantaggi sono rilevanti: è possibile avere uno sguardo completo dell’intera struttura anatomica e una più agevole manovra chirurgica.

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Quella chiusa – detta endonasale – è un intervento che apporta incisioni all’interno del naso. Uno dei vantaggi consiste nell’assenza di cicatrice esterna. Inoltre permette un trauma inferiore rispetto alla tecnica aperta e una guarigione rapida.

La rinosettoplastica, invece, assurge a scopi terapeutici e non estetici. Infatti è coadiuvante: nei problemi della respirazione causata dal setto deviato settoplastica prima e dopo in presenza di epitassi (perdita frequente di sangue dal naso) o in caso di xerostomia (secchezza della bocca dovuta all’azione del respirare con la fauce aperta).

Come si esegue? Il medico chirurgo crea un solco in concordanza del setto. Questi può essere rimosso – se insorge la necessità di raddrizzarlo – e poi ricollocato all’interno del naso.

La rinoplastica parziale, infine con un costo inferiore (quanto costa rifarsi il naso)  viene adoperata quando non vi sono importanti modifiche da effettuare. Attraverso l’intervento viene cambiata forma alla punta del naso, all’altezza e alla lunghezza alle narici. In sostanza ci si avvale della tecnica solo per “ingentilire” la forma del naso, correggendone – appunto – la punta cascante.

Riflessioni finali

Che si voglia, l’avvalersi della rinoplastica, operazione tra le più diffuse in chirurgia estetica, è divenuta necessità abituale. In primis perché l’aspetto estetico – ricordiamolo – è divenuto esigenza di vita irrinunciabile e metro di misura al quale ricorrere. Non c’è più tabù su niente e molti sono gli interventi nuovi del 21° secolo così come lo sbiancamento anale o altri che prima non esistevano.

In secondo luogo, la medicina estetica ha compiuto un’evoluzione tale da garantire interventi risolutori e all’avanguardia.

È sostanziale, in questo campo come in tutti quelli che vedono coinvolta la sicurezza fisica di uomini e donne, ricorrere a professionisti del settore in continuo aggiornamento.

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Scritto Da MigliorChirurgo

Questo articolo è offerto dalla redazione di MigliorChirurgo.
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